
17 agosto – Dammi di te anche una sola briciola
In quel tempo, partito di là, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola. Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele». Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore – disse la donna –, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni». Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita. Mt 15, 21-28
Non sono della tua casa, del tuo gregge.
Non sono della tua famiglia, non ho un posto alla tua tavola.
Io non sono.
E allora non ho ritegno, urlo.
Non ho pace, corro.
Non ho forze, mi prostro.
Non ho nome: donna.
Non ho.
È vero.
Ma tu sei.
Ma tu hai.
Dammi di te anche una sola briciola,
fai cadere, di te, una briciola.
Una briciola di quello che sei.
Una briciola di quello che hai.
Basta.
Mi basti.
I miracoli non hanno una quantità.
Non si misurano.
Ci sei tu, mi basti.
Puoi anche non parlarmi.
Puoi anche non parlarmi, ma io ti amo.
Amo te, non solo le tue parole.
Anche la tua bocca.
So ascoltare il tuo silenzio.
Ho imparato.
Riempirò il tuo silenzio, con la mia presenza.
Ti chiamerò.
Ti seguirò.
Ti chiamerò.
Ho paura del tuo silenzio.
Ma non di te.
Ho imparato.
Ho imparato ad amarti.
Quando sei tutto.
Quando sei parola.
Quando sei silenzio.
Quando sei briciola.
Questo commento del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).