Blog / Il diario di Paci | 01 Agosto 2014

Il diario di Paci – 36. La gonna macchiata

I dolori grandi, quelli improvvisi, quelli che anche se lo sapevi, che anche se era possibile che arrivavano, i dolori grandi.
Sono sempre una sorpresa.
Anche se sono già successi altre volte, anche se non sono una novità.
Sono sempre una sorpresa.

Perché fai così, René? Perché lo rifai? Perché? Perché non ti fermi e lo rifai? È sempre un dolore nuovo per me.
Come quando Marta ricade di nuovo sulle ginocchia.
Si sbuccia sempre lì, si ferisce sempre lì, ma è una ferita nuova ogni volta.
Che si rimargina e si rirompe.
Tu spacchi le mie ginocchia, Renè.
Ogni volta di nuovo.
Come nuovo.

Sono brava a portare i dolori.
Come quando l’estate, la gonna con l’elastico in vita, si macchia con il gelato e devo tornare a casa.
Allora giro la gonna, con l’elastico della gonna intorno alla vita, faccio un giro intero, e la macchia finisce dietro.
Non si vede e puoi camminare fino a casa.
Tranquilla.
E poi ti cambi la gonna.
Tranquilla.
E la gonna la pulisci.
Tranquilla.

Come è difficile amare senza l’amore.
Oggi pensavo questo mentre tu non scendevi le scale con me ma te ne andavi prima perché eri già pronto.
Perché tu non fai una cosa con me.
Ma fai una cosa.
Se io ci sono, bene.
Se io non ci sono, fai la cosa.
Allora ho fatto veloce ma non “più veloce” come le altre volte.
Stavolta ho finito quello che dovevo fare che, poi, era mettere su la lavatrice.
Perché anche il mio lavoro ha dei tempi.
L’ho fatto veloce ma l’ho fatto.

Tempo fa sarei corsa appresso a te che non mi aspettavi perché volevo raccontarti una cosa, una sciocchezza che mi aveva impressionato.
Tu ascoltavi e ti guardavi intorno, perché ti vergogni di me.
Era presto e non c’era nessuno.
E poi ci stavo attenta a non avere la voce troppo alta.
Dici sempre che ho la voce squillante, che urla.
E allora ci sto attenta.
Perché devi farmi vergognare?
Farmi sentire inadeguata?
Non puoi ascoltarmi?
Ascoltare tua moglie con la voce squillante?
E magari ridere con me?
Era una sciocchezza, ma tu non mi guardavi.
Eri solo preoccupato di non fare figure sciocche, imbarazzanti.
Allora ti ho detto: ciao, te lo racconto stasera.
Ma ho detto una bugia. Non te lo racconto stasera.
E tu non mi hai fermata.
Te ne sei andato dove dovevi andare.
A fare le cose che dovevi fare.

Allora io sono qui, davanti a lui, l’amore mio.
Ho girato la gonna.
E ho camminato fino da lui.
Solo a lui faccio vedere la mia macchia.
La mia ferita.
Che ho nascosto.
Che ho messo dietro.
Perché non la vedesse nessuno, prima di lui.
Mi levo la gonna, ora, davanti a lui.

Vengo da te.
Ti do la mia gonna.
La mia macchia.
Prendimi in braccio.
Coprimi tu.
L’unica cosa bella del dolore è questo tornare da te.
L’unica cosa bella è questa nudità.
In braccio a te.
Amore mio.
Insegnami ad amare.
Smetto di parlare, ora.
Il dolore grande.
Improvviso.
Toglie le parole.
E allora, amore mio, vieni qui.

(Il Diario di Paci, Mauro Leonardi)
Paci è il personaggio che ha dato vita alla protagonista del romanzo “Una giornata di Susanna”, acquistabile online e in tutte le librerie. È sposata con René, un uomo che la trascura. Ha un amante, una bimba che si chiama Marta e un’amica che si chiama Stella.