
Le Lettere di Paolo Pugni – Non ho l’età per “amarti”
Continuo, come anticipato, con le provocazioni iniziate nella precedente lettera che trovate qui.
Ci tengo a chiarire fin da subito che questa volta voglio esasperare la provocazione seguendo il metodo della dimostrazione matematica per assurdo. Il procedimento è questo: se il presupposto fosse vero, queste le conseguenze. Quindi poiché le conseguenze sono assurde, cioè prive di verità, ne consegue che il presupposto è falso.
Però parto al contrario: dall’abominio, che questa è la parola, per tornare all’origine del pensiero che lo giustificherebbe,
Che se fosse così le baby prostitute dei Parioli – e la mamma che faceva da agente- sarebbero solo un segmento di mercato, una scelta desiderata e accettabile, una professione nobile.
Dico Parioli perché è notizia fresca, ma c’è l’imbarazzo della scelta per la geolocalizzazione di obbrobri come questo.
Perché alla fine il punto dolens, quello che fa fremere di ipocrita sdegno la comunità, non è tanto il sesso né a pagamento, che quello l’hanno già sdoganato da tempo, contraddicendosi in mille altri modi specie coloro che insistono sulla mercificazione del corpo femminile che sempre tale sarebbe anche nel caso –ma esisterà?- di donna totalmente libera e consenziente, quando si sdegnano per la minore età. Pedofilia è la parola magica.
Perché questa violenza sui bambini –collateral war: poi mi spiegheranno come considerare bambini sedicenni che si vestono, truccano, atteggiano come donne da cafè chantal degli anni della liberazione sessuale anche quando non sono coinvolte in giri di prostituzione, o addirittura appaiono in televisione o nelle pubblicità: ma questa è tutta un’altra vicenda- non la si può sopportare. Anzi sì, ma mascherata. Perché se già alle elementari mi tengono corsi di masturbazione e di piacere sessuale dove argomenti che poi per fare quelle cose lì devo aspettare di poter votare e prendere la patente? Se promuovi i profilattici nei licei –e talvolta nelle medie- perché lo fai? Per permettere ai giovani di farsi scorte infinite in attesa della maggiore età?
O forse il sesso –perché di amore non c’è nulla- tra minorenni non è pedofilia ma appena uno dei due compie 18 anni lo diventa?
E se il sesso tra minorenni consenzienti è cosa da promuovere, con sotterfugi sia chiaro, da raccontare sui giornaletti per minorenni, in televisione, ovunque, perché quello tra un maggiorenne ed un minorenne diventa pedofilia?
In virtù di cosa? Qual è l’elemento che separa il bene dal male?
Perché a questo punto è solo una fisima di bacchettoni fissati: lasciamo che i giovani esprimano la propria libertà consensuale dandosi a chi vogliono, e che diamine! Vogliamo fare i retrivi cattoscurantisti?!
Quindi scendiamo in piazza e sdoganiamo il libero amore in libera età!
A meno che.
A meno che.
A meno che l’amore sia tutta altra cosa e questa roba qui che tutti dicono sia bella e buona e dia la felicità non è che proprio proprio sia così e anche se c’è consenso e transazione alla fine c’è una persona da difendere e una dignità della relazione.
Alla fine allora per affermare che la pedofilia è quella ripugnante perversione che dà allo stomaco dovremmo essere onesti e riconoscere che il sesso alla carta è quanto di più contrario all’uomo ci sia. E che tutto quello che lo istiga e lo promuove va combattuto.
Per cui temo che tra breve faranno in modo di valorizzare l’amore pedofilo.
Infatti leggete qui e qui
Commenta nel post o nel forum