Blog / Lettere | 23 Marzo 2014

La buona domenica di don Giulio, Gli uomini non cambiano

23 marzo 2014 – 3a domenica di Quaresima

Questa pagina del Vangelo è vietata ai minori, cioè a coloro che non hanno desideri. Fuori tutti quelli che si sentono a posto, fuori tutti quelli che non hanno nulla da rimproverarsi.
La vita è fatta di incontri. Ciò che siamo lo dobbiamo a chi abbiamo incontrato nella buona e nella cattiva sorte. Ogni incontro comporta un rischio: può arricchire o impoverire, può aprire o rinchiudere, può riempirti o svuotarti.
Il fatto che una donna vada al pozzo a prendere acqua a mezzogiorno nell’arida terra di Palestina, nel deserto di Giuda, con il sole cocente e il caldo che appiccica la polvere alla pelle, indica tutto il suo desiderio di non voler incontrare nessuno. Non incrociare soprattutto gli occhi e i giudizi degli abitanti che conoscono la sua frammentata vita sentimentale. Si sente a disagio, fragile, con tante cicatrici sul cuore e con una sete di amore che nessun abbraccio ha colmato. Tutti i bisogni, tutti i desideri in qualche maniera sono una sete.
Pensando alla Samaritana al pozzo, l’ho immaginata arrivare canticchiando “Gli uomini non cambiano” di Mia Martini. Permettetemi: le donne idem! È un testo provocante per tutti.

Sono stata anch’io bambina, di mio padre innamorata,
per lui sbaglio sempre e sono la sua figlia sgangherata.
Ho provato a conquistarlo e non ci sono mai riuscita
e ho lottato per cambiarlo. Ci vorrebbe un’altra vita.
La pazienza delle donne incomincia a quell’età
quando nascono in famiglia quelle mezze ostilità
e ti perdi dentro a un cinema a sognare di andar via
con il primo che ti capita e ti dice una bugia.
Gli uomini non cambiano,
prima parlano d’amore e poi ti lasciano da sola.
Gli uomini ti cambiano e tu piangi mille notti di perché.
Invece gli uomini ti uccidono e con gli amici vanno a ridere di te.
Piansi anch’io la prima volta, stretta a un angolo e sconfitta,
lui faceva e non capiva perché stavo ferma e zitta.
Ma ho scoperto con il tempo e diventando un po’ più dura
che se l’uomo in gruppo è più cattivo
quando è solo ha più paura.
Gli uomini non cambiano:
fanno i soldi per comprarti e poi ti vendono.
La notte gli uomini non tornano
e ti danno tutto quello che non vuoi.
Ma perché gli uomini che nascono sono figli delle donne
ma non sono come noi!
Amore! Gli uomini che cambiano
sono quasi un ideale che non c’è,
sono quelli innamorati come te.

In questa canzone ci sono frasi amare con il potere di uccidere, ma dipingono la Samaritana e rispecchiano la nostra realtà. Però, la Samaritana che teme il solito dito puntato trova invece una mano aperta. È la straordinarietà del Vangelo.
“Dammi da bere”. Gesù può sembrare un’altro che ci prova, invece vuole conquistarla veramente. Si presenta vero. “Dammi da bere”. Anche Gesù confessa sete, fatica e debolezza. Ogni sete è sete di Dio. Il miracolo di Gesù è farti guardare come sei fatto. A volte lasciarsi graffiare aiuta a tirar fuori un po’ d’oro che c’è, ma è sotto una scorza. Oggi si tratta di tirar fuori un po’ di cuore. Così Gesù è un “Uomo che cambia”. Cambia lui e cambia te.
Cambia lui. Prende il posto del pozzo, come sorgente di amore. Come una fonte, sa che non può spegnere la nostra sete, ma nonostante questo non si stanca mai di essere lì per noi. Cambia te. Cambia la donna. È arrivata aggrappata alla brocca, se ne va lasciandola al pozzo. Arriva con un vaso vuoto, se ne va con un cuore pieno. Arriva con gli occhi bassi, se ne va con la testa alta. Arriva lenta chiusa in sé, se ne va correndo con una buona notizia. Che il Signore ci faccia bruciare così tanto di sete interiore da avere la forza di scavalcare il muro del nostro specchio e di buttar giù la porta blindata che chiude il nostro cuore.
Oltre questi c’è la sorgente della vita: l’amore che cambia. E ci stupiremo di trovare Dio seduto al bordo di questo pozzo ad aspettarci non con un dito puntato, ma con una mano tesa, anzi con la carezza di un cuore “innamorato come te”.
“Ciò che rende bello il deserto è che nasconde da qualche parte un pozzo” (Antoine de Saint Exupéry).

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe….