
13 dicembre – Gli altri non ballano
«Ma a chi paragonerò io questa generazione? Essa è simile a quei fanciulli seduti sulle piazze che si rivolgono agli altri compagni e dicono: Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto. È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e hanno detto: Ha un demonio. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori. Ma alla sapienza è stata resa giustizia dalle sue opere». Mt 11,16-1
C’è chi vuole ballare e suona per gli altri, ma gli altri non ballano.
Allora cantano qualcosa di triste ma gli altri non vogliono né ballare né piangere.
E allora si rimane tutti fermi, tutti in silenzio. Che peccato, è così bello stare insieme: sia per ballare sia per piangere, insieme è bello.
Perché è triste piangere ma ancora più triste, piangere senza nessuno.
Come è bello che ci sei Gesù, come è bello che sei venuto. L’opera della tua presenza qui davanti a me, intorno a me, in me è tutto è tutto.
Amore e giustizia e sapienza e tutte le cose che ci sono scritte qui nel tuo vangelo.
Sono tutte qui davanti a me le tue opere.
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