Blog / Lettere | 22 Novembre 2013

Le Lettere di Vittoria Patti – Cosa sono i voti per voi?

Tempo di pagellini, o come li chiama il mostruoso burocratichese scolastico, di schede di valutazione infraquadrimestrale: mannaggia a chi li ha inventati… In questo periodo di autogestioni e proteste varie, poi, i pagellini diventano una folle gimcana, una spietata caccia al voto ad ogni costo, che niente ha a che fare nè con l’insegnare nè con l’imparare.
Nel bel mezzo di questo gigantesco camel trophy di verifiche ed interrogazioni, mentre ci arrabattiamo per racimolare i voti necessari, in una classe oggi mi è capitato di dire qualcosa sui voti, qualcosa che mi sta molto a cuore, e che quindi voglio riprendere qui per tutti: lasciando che si accenda il dibattito, se vorrete.
Cosa sono i voti, per voi?
Quando vi vedo spasmodicamente tesi in attesa di sapere com’è andata una verifica, quando ci tempestate di richieste tipo “che media ho con lei?”, quando fate questioni interminabili su un quarto di punto in meno, penso che per voi i voti siano ben più che una semplice misura di come avete fatto quella verifica o quell’interrogazione.
Li sentite come giudizi su di voi come persone.
Ma questo è pazzesco! Non ha senso!
Devo dire, quest’idea di voto “passa” anche da certi prof, i cui voti sono così solenni, così gravidi di messaggi, minaccia o celebrazione, vergogna o esaltazione, stalle o stelle, miseria o nobiltà, salamini caffellatte e desiderio di morire… Per non parlare di quei prof che credono talmente tanto al fatale misterioso oscuro potere del voto, che non osano dare i votacci, perchè gli sembrerebbe di ammazzare i poveri fanciulli, e ricorrono a quei patetici sei-meno-meno-meno-meno… e di quegli altri prof, che pomposamente dichiarano che loro dieci lo darebbero solo a Leopardi, Manzoni, Kant, Fermi o Watson & Crick…
Ma i voti non sono così importanti!
Compito in classe: dieci domande. Rispondi giusto a una sola domanda: prendi uno. A cinque: prendi cinque. A dieci: prendi dieci. Tutto qui. Per me il voto è solo questo.
Se dò due a uno di voi, non è per dirgli che è un lavativo, uno sciagurato, o un cretino. 
E se gli dò nove, non gli sto dicendo che è un genio, un santo, o un eroe. 
Càpita continuamente che geni, eroi e santi prendano due, giustamente e ingiustamente. E che cretini e delinquenti prendano nove, a torto e a ragione. C’est la vie. Ma che importanza ha, veramente?
Il voto non è un giudizio sulla persona. Mettendo un voto, sto valutando solo una prestazione: uncosa, qui e ora. Non valuto la persona, le sue capacità, la sua lealtà, i suoi interessi… il suo cervello o il suo cuore! Tutte queste cose m’interessano, riguardo a ciascuno di voi, e cerco di conoscerle, ma se anche mi sembrasse di capire qualcosa di voi non mi sognerei mai di “inchiodarvi” a un numero, alto o basso che sia. Voi siete ben più di un numero, o una lista di numeri, o una pagella.
(Ooohh, ora mi sento meglio. E me ne torno a correggere le vostre verifiche.)

Vittoria Patti

Vittoria Patti

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