Blog – Odifreddi & la gioia Ratzinger
La lettera del Papa a Odifreddi mi ha seguito tutto il giorno. Il titolo di Repubblica, l’incredulità, la sorpresa, la gioia, la ricerca del testo, la lettura, i commenti di gioia di alcuni cristiani, il muro contro muro di altri (cito da un sito cattolico: Odifreddi asfaltato da Papa Ratzinger!), i cattolici più papisti del Papa (ma così non si rende conto che gli fa pubblicità?), i “prudenti” (sicuramente avrà chiesto prima permesso a Papa Francesco). E in me una gioia piccola, poi piena e sempre più grande: la gioia Ratzinger. Papa Francesco mi fa piangere, mi entusiasma, mi fa trasalire, mi sorprende: per me è Mozart. Papa Benedetto è Bach: la gioia comincia senza che me ne accorga ma poi mi travolge. Come mai una persona del calibro di Ratzinger scrive una lettera di undici pagine a Piergiorgio Odifreddi? Da qualsiasi parte la rigiri, questa domanda trova in me una sola risposta: umiltà. Quanti motivi aveva Papa Benedetto per non scrivere a Odifreddi (la richiesta del professore di commentare il suo libro è del 2011)? Molti, ma soprattutto uno ed è che al momento delle dimissioni – credo fosse durante il penultimo intervento – Joseph Ratzinger aveva apertamente dichiarato che non avrebbe partecipato a convegni, scritto saggi, conferenze, ecc., quindi perché cambiare rotta? inoltre, perché uno che ha colloquiato con Habermas deve mettersi a farlo con Odifreddi? Io credo che il motivo sia semplicemente questo: seguire l’esempio e il carisma di Papa Francesco. Parliamoci chiaro: le questioni intellettuali che pone Eugenio Scalfari non sono al livello dei più grandi pensatori del XX e XXI secolo, ma Eugenio Scalfari è letto e ascoltato da milioni di persone. E una cosa del genere avviene con Piergiorgio Odifreddi. Scalfari e Odifreddi sono “periferia”. Uno in ambito antropologico, l’altro in quello scientifico sono persone lette e ascoltate da grandissime masse di italiani. Ci rendiamo conto di quale umiltà sia quella di Ratzinger quando decide di parlare con uno che si permette di raccontare che la sua teologia è “fantascienza”? Solo una persona infinitamente umile può scrivere “ciò che Lei dice sulla figura di Gesù non è degno del Suo rango scientifico”: io, in ambito cattolico, avevo solo sentito paragonare Odifreddi agli ortaggi (quando andava bene). Provate a contare quante volte, e come, riesca a trovare motivi per valorizzare lo scritto del matematico piemontese. Io ho solo da imparare. Naturalmente Papa Benedetto, rispetto alla dottrina della chiesa non ha concesso un millimetro, ma questa non è una notizia. È l’elegante delicatezza con è riuscito a rispondere a Odifreddi senza ridicolizzrlo. È la capacità di comunicare con lui. È quello che ho visto fare da Papa Francesco a Cagliari quandocon i lavoratori ha messo da parte il discorso che aveva preparato e ha parlato per diciotto minuti a braccio centrando il cuore di tutti e facendo pregare ciascuno.
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