Lettera – Questo blog è una casa
Negli ultimi due giorni sono state aggiunte due importanti migliorie nel blog: la possibilità dei commenti e la ricerca automatica dei post. Per celebrare questi fatti pubblico – senza chiedergli il permesso – questo post di Sandokan che si trova all’interno della discussione sul libro di don Ugo Borghello. Mi sembra geniale il modo in cui descrive la vita del blog. Grazie a lui e a tutti.
Il suo post nasce da alcuni citazioni precedenti “…veramente rendi la vita difficile a parecchia gente del blog… guarda che tu e alcuni altri fate di tutto per buttare fuori dal blog chi vi sta antipatico…
Ed ecco il post: “Parecchia gente e alcuni altri” … ma chi sarà questa “parecchia gente”? chi sono le vittime? … e poi chi saranno questi “alcuni altri”? chi sono i carnefici? Non rispondete per favore, la risposta la conosco già. Certo è che il blog è quasi diventato una casa. Ci sono gli abitanti e gli ospiti. Gli abitanti sono quelli che si muovono tra i post “in vestaglia”, parlando di tutto, gli ospiti invece si mettono l’abito buono e parlano soltanto delle cose importanti. Non è una critica, badate bene, è un fatto … e va bene anche così. Basta che non lo pretendano da me. Non mi va di sentirmi “ospite” a casa mia. In Malesia ospitiamo spesso amici che vengono da fuori. Sono soprattutto miei amici, ma, da qualche tempo, sono diventati anche amici di mia moglie, alcuni. Uno di questi una volta mi disse di gradire soprattutto le nostre “vestaglie”, il fatto che si vede lontano un miglio che non ci siamo preparati per accoglierlo. E si mette in “vestaglia” pure lui. Mangia la frutta con le mani, sorridendo, anche se a casa sua la mangia con coltello e forchetta (e tornerà a farlo). Ma lui a casa nostra sta bene. Si vede anche quando alcuni si sentono in imbarazzo per come siamo. Ci vorrebbero diversi … ma noi non siamo mica un albergo con ristorante. Buoni ad accogliere tutti. Siamo una casa, una famiglia. Anni fa tutto questo mi turbava, mi dispiaceva che il fatto di essere noi stessi turbasse altri. E poi ci tenevo a fare bella figura, a non finire nelle conversazioni altrui come esempio di come non si deve vivere. Adesso, devo dire grazie soprattutto a lady Marian, non me ne frega nulla. Lady Marian … ha tanti difetti, scarse letture (soprattutto atti di citazione), una conversazione che non ammette pause, qualche pregiudizio che coltiva ostinatamente, una cucina incerta che ha migliorato grazie al fatto che le porto sempre a casa gente (a proposito, le hanno regalato una zucca enorme che mi propina quasi ogni giorno … perché non si deve buttare … se passate a trovarmi mi aiutate a smaltirla). E poi conosce tutti i miei difetti, che è sempre pronta a rivelare ai nostri ospiti. Tuttavia, che vi devo dire, è spietatamente sincera. Questa è casa nostra, dice. Se ai tuoi amici piace, bene. Altrimenti … altrimenti non è un problema mio. Non siamo mica l’unica famiglia su questa terra, buona per tutti. Siamo buoni per alcuni. Mi dispiace per gli altri.
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