La crisi dei 40 anni
“Nella nostra comunità monastica, a causa dell’uscita di parecchi confratelli che avevano superato i 40 anni ci siamo dovuti confrontare con la ‘crisi della mezza età’. Un rapido sguardo attorno a noi ci ha subito mostrato che la crisi della mezza età non tocca soltanto numerosi sacerdoti e religiosi tra i 40 e i 50 anni, sospingendoli in una crisi esistenziale che li può condurre fino a dare le dimissioni dal proprio ministero.
Al contrario, la svolta della vita rappresenta per la maggioranza delle persone un problema che sconvolge abbastanza spesso tutta la loro vita precedente. Cambio di attività, uscita dall’ambiente abituale, separazioni matrimoniali, esaurimenti nervosi, disturbi psicosomatici di vario genere: sono i segni di una crisi non superata a metà della propria vita”
(Anselm Grun, 40 anni. Età di crisi o tempo di grazia?, Edizioni Messaggero di Padova 2006, pp. 8-9).
Io credo che la crisi dei 40 anni avvenga quando nella vita non è più procrastinabile la questione dell’amore. Nella mia vita c’è qualcuno che amo e da cui sono amato? Non qualcosa, ma qualcuno. Non un progetto –nemmeno un “progetto matrimoniale” – ma una persona. Non un “perché” vivere ma un “per chi” vivere. E’ allora che, nell’ultimo disperato tentativo di ottenere quello che non si è mai ottenuto, si rischia di buttare all’aria tutto