Blog / Lettere | 24 Maggio 2014

Le Lettere di Paolo Pugni – Attenzione! Lettera ad altro contenuto di (auto)ironia!

E ci sono rimasto male. Lo devo proprio dire.
Che quando ho iniziato a leggere il nuovo libro di Costanza Miriano, appena uscito e già balzato in testa alla classifica dei best seller di Amazon, quando dice che si rivolge alle persone che l’hanno più ispirata, che le hanno insegnato di più, che considera i suoi maestri, pilastri della società che lei guarda dal basso in alto, pur essendo una stanga che MabelBocchi è una nana, che c’ha i santini in camera, beh ecco ho pensato, almeno tre capitoli me li ha dedicati.
Come minimo.
Che me li merito.
E invece no, neanche titolo, una riga, un etichetta. Una virgola. Insomma, una virgola non la si nega a nessuno. Un accento. Questo accento è per paolopugni.
No.
E ci son rimasto male, insomma.
Che mancanza di gratitudine.
Poi mi son fermato. Sì perché va bene scherzare, va bene scherzarti, ma Arlecchino scherzando si confessava, dice il proverbio.
E io davanti allo specchio stavo facendo la stessa cosa.
Mi stavo guardando oltre. Oltre l’ironia. Dentro nella verità, quella che cerchi di nascondere in profondità, perché ti torna su come dopo una sbronza colossale a base di birra.
E ti brucia.
Che in fin dei conti la vanità è la virtù che il diavolo predilige, lo diceva AlPacino, ma lo racconta anche la Bibbia, perché vanità è sentirsi come Dio.
Per fortuna m’erano appena passate per le dita queste righe di don Ugo che chiarisce tutto “È importantissimo sapere che la prima reazione sarà sempre di peccato. Occorre essere umili per chiedere subito lo Spirito Santo. In genere la prima reazione stizzisce per l’egoismo che rivela”.
Ecco. Tutto qui.
L’unica cosa che conta è staccare la spina e mettere tutto nelle Sue mani, senza lottare contro questa prima reazione, che vince sempre lei altrimenti. Obbedire. È meglio.
Toh, ma è il titolo del libro di Costanza!
Così ricomincio a pensare, che questo corpo a corpo ci accompagnerà tutta la vita e che se voglio spuntarla devo davvero scolpirmi dentro quella frase di san Paolo che pare una battuta da codardo, da sconfitto, da represso: quando sono debole è allora che sono forte.
Ma sì, a chi vieni a raccontarlo?
E invece è così.
Mica per altro l’ha fatto santo. Che la Miriano non gli ha mica dedicato tre capitoli! Due libri gli ha dedicato!
E ripenso dunque a ciò che mi son portato a casa dal Cammino di Santiago –c’ha che se non lo sapete ve lo ricordo che ci sono andato con mia moglie e ci siamo scarpati 150 km- vale a dire quella forza morbida di lasciar correre, di aspettare, come quando riprendi il fiato e manca ancora un poco alla cima della salita, di sorridere svuotando la testa, e la bile ancora di più, e cercare di leggere dentro, di leggere addosso il messaggio buono che c’è. Perché c’è sempre.
Capirlo in trasparenza. Guardare la realtà in trasparenza. (toh, ma è il titolo della raccolta di lettere di JRRTolkien!).
Per scoprire il piacere che c’è in una serata tra uomini, tre uomini, trascorsa in discorsi grandi senza mai parlar male di nessuno. Va beh, due erano sacerdoti, ma questo che c’entra?

Nota: il nuovo libro di Costanza Miriano si intitola Obbedire è meglio è pubblicato da Sonzogno e chi non lo legge peggio per lui. Anche se si firma
Fefral.

Paolo Pugni

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