Articoli / Blog | 19 Settembre 2014

L’Huffington Post – Perché fa comodo chiudere la chiesa nel recinto di Sesso & C

E tre. In tre giorni terzo articolo in cui il Corriere ci spiega chi, come e perché nella chiesa cattolica ci sono quelli che sono contro la comunione ai divorziati risposati e quelli a favore. Ma da quando in qua il quotidiano di via Solferino dedica due pagine a un libro della Cantagalli?

Il punto è che fa comodo chiudere la chiesa nel recinto di Sesso & C. Parliamoci chiaro: spiegare che attualmente un divorziato risposato può fare la comunione solo se con la moglie si comporta come fratello e sorella dà la stura a tante belle pruderie, non vi sembra? Chi glielo spiega al Corriere che la comunione dei divorziati risposati è un problema, ma non è il primo dei problemi? Basta fare un calcolo. Prendi il mondo – perché la Chiesa, Papa Francesco non fa altro che ripeterlo, ha occhi su tutto il mondo – e togli la frazione dei cattolici. Tra i cattolici prendi gli sposati. Tra gli sposati prendi i divorziati e, buon ultimo ma non meno importante, tra i divorziati cattolici prendi quelli che vorrebbero fare la comunione ma non possono. Ce ne sono, per carità, non lo nego, ne conosciamo tutti, ma non è il problema dei problemi.

Il primo problema è proprio la famiglia. Tutto il mondo la vuole, anche se non siamo tutti d’accordo nel dire come debba essere fatta. Ma essere sé stessi e sentirsi a casa, sì, lo vogliamo tutti, e famiglia è questo. E, molto molto collegato con l’essere sé stessi ed essere a casa, è il poter avere figli: ecco il primo problema. E collegato a questo c’è il problema del perché rispetto alle politiche familiari paesi cattolici come la Spagna e l’Italia sono immensamente più indietro della Scandinavia, della Francia, degli Stati Uniti, di paesi cioè che hanno un’idea diversa di famiglia rispetto al Vaticano. Perché dopo quarant’anni di DC in Italia lo stato sociale è in questa situazione? perché noi cattolici parliamo tanto di famiglia ma poi chi fa le politiche sociali per la famiglia sono gli altri. Ma non lo facciamo per cattiveria, solo perché siamo stupidi e cadiamo nelle trappole. E perché sono così tanti i giornalisti che danzano alla musica del Corriere?

Tento una spiegazione, forse è troppo spirituale, ma io – sarà una debolezza- non credo nei complotti. Credo nell’arteriosclerosi e credo nei percorsi neuronali che scelgono di battere sempre le strade più conosciute, i modi di vivere “si è sempre fatto così”. E perciò io penso che siccome la tentazione più grande della Chiesa non è il sesso ma è il potere, chi alla Chiesa non ci tiene vorrebbe tenerla al guinzaglio del primo e non, come sta cercando di ottenere Papa Francesco, dal tenersi in guardia dal secondo.

Quante volte la chiesa viene associata a questioni che – in un modo o nell’altro – hanno a che fare con il sesso? Fateci caso: quando si parla di problemi della nostra società che sono enormi, si dà sempre l’impressione che alla Chiesa, più di ogni altra cosa, interessi quel che accade sotto le lenzuola: eterologa, omologa, omosessuali, contraccezione, aborto, divorziati risposati, pornografia, prostituzione; sotto sotto si fa intendere che per i preti sono sempre traffici inguinali.

Il Corriere sa che la gente vuole stabilità. Ballarò funziona? Facciamone due. Perché Sanremo e Miss Italia fanno ascolti e polemiche? perché sono come il presepe: i personaggi sono quelli, la storia è quella, la location è quella. E allora avanti. Adesso, cattolici, divertitevi a far finta di discutere col Sinodo sulla Famiglia ma state dentro il pollaio della comunione ai divorziati risposati. Che tanto poi alle cose importanti ci pensiamo noi grandi. Ma lo Spirito Santo, l’amore, è tutto tranne che una posizione stabile. Bisognerà che al Corriere se ne facciano una ragione.

Qui il link a L’Huffington Post